La tecnologia è in costante evoluzione e sempre più spesso sentiamo parlare di robot e androidi.
Ma cosa li distingue realmente? Sebbene entrambi siano termini usati per descrivere macchine automatiche, ci sono delle differenze fondamentali tra l’uno e l’altro.
Robot: cosa significa
Un robot è un dispositivo programmabile che esegue una serie di compiti o attività in modo autonomo o semi-autonomo. Il termine “robot” deriva dalla parola ceca robota, che significa “lavoro pesante”, a sua volta derivata dall’antico slavo rabota, ossia “servitù”.
Pertanto, con questo termine, si definiscono genericamente tutte le macchine in grado di svolgere un compito automatizzato al posto dell’uomo, grazie ad una precedente programmazione.
I robot sono progettati per svolgere compiti specifici, spesso ripetitivi, all’interno di un determinato ambiente. Attualmente vengono utilizzati nei settori più diversi, come l’industria manifatturiera, l’assistenza sanitaria, l’esplorazione spaziale.
I robot possono essere controllati tramite un programma preimpostato o tramite intelligenza artificiale (IA), che consente loro di apprendere e adattarsi alle situazioni in tempo reale. Tuttavia, non tutti i robot sono dotati di un’intelligenza artificiale avanzata, ma possono comunque eseguire attività semplici e ripetitive in modo efficiente.
Androide: cosa significa
D’altra parte, un androide è un tipo specifico di robot progettato per assomigliare o imitare l’aspetto e il comportamento di un essere umano. La parola “androide” deriva dal greco andr-, che significa uomo, e eidos, che significa aspetto o forma.
Comunque, dal punto di vista del funzionamento, gli androidi non sono diversi dai robot. Infatti, sono macchine che sono programmate per eseguire compiti specifici.
Le differenze tra Robot e Androide
La principale differenza tra un robot e un androide risiede, quindi, nell’aspetto e nel comportamento:
- un robot può avere forme e aspetti diversi
- gli androidi sono specificamente progettati per assomigliare alle persone e cercano di replicare le caratteristiche fisiche e talvolta anche le abilità umane.
Intelligenza Artificiale: ciò che distingue robot e androide
I confini tra robot e androidi stanno diventando sempre più sfumati con gli sviluppi nella robotica e nell’intelligenza artificiale. Ad ogni modo, in generale, gli androidi sono dotati di intelligenza artificiale sofisticata che, a differenza dei robot, consente loro di apprendere, adattarsi alle situazioni e addirittura riconoscere le emozioni umane e rispondere in modo naturale alle interazioni.
Questo perché proprio la morfologia umana li rende macchine vocate alla relazione con le persone: siamo più portati a relazionarci e a collaborare con chi ci assomiglia, piuttosto che con un qualsiasi dispositivo tecnologico.
Benvenuto RoBee, robot umanoide cognitivo, androide di Oversonic
RoBee, il robot umanoide cognitivo di Oversonic, rientra nella categoria degli androidi. Alto 185 cm, per 120 kg di peso, replica esteticamente e meccanicamente la struttura del corpo umano.
Rispetto ad altre macchine, la sua peculiarità risiede nella piattaforma di intelligenza artificiale, attraverso la quale attua processi cognitivi: come le persone, è in grado di agire e interagire autonomamente con l’ambiente circostante.
Il contatto con il mondo esterno, abilitato dalla sua AI, avviene attraverso una serie di tecnologie integrate a bordo tra cui:
- Sensori per navigare lo spazio
- Telecamere e computer vision per riconoscere ambienti, oggetti e persone
- Giunti per la mobilità degli arti
- End effector intercambiabili per afferrare e manipolare oggetti
- Voicebot per interagire vocalmente con le persone
Scopri di più su RoBee
Il valore pratico dell’androide RoBee
Le sembianze umane degli androidi come RoBee hanno soprattutto un valore pratico. Innanzitutto, la forma umanoide consente a queste macchine di interfacciarsi efficacemente con ambienti e strumenti creati per gli esseri umani.
Mentre i robot possono essere utilizzati per compiti specifici, ad esempio per eseguire compiti ripetitivi su larga scala in una catena di montaggio, gli androidi possono essere impiegati in contesti più flessibili e variabili, grazie alle abilità cognitive e alla capacità di adattarsi autonomamente alle necessità produttive.
In tal senso, androidi come RoBee, possono essere anche utilizzati in contesti sociali, come l’assistenza agli anziani, o per il customer service, nell’interazione con i clienti.
Per saperne di più, visita la pagina Ricerca Oversonic
Il futuro degli Androidi
Tuttavia, è responsabilità dei creatori di androidi mantenere un confine ben distinto tra esseri umani e macchine, per evitare che possano essere confusi l’uno con l’altro.
In futuro andremo incontro a una società in cui umani e robot collaboreranno in maniera sempre più stretta, evolvendo il rapporto uomo-macchina.
A tal proposito, è importante che tale collaborazione avvenga in maniera sicura e che, soprattutto, sia finalizzata all’utilità e al benessere delle persone. Per questo, tutt’oggi il principale indirizzo per i costruttori di robot viene fornito dalle tre leggi della robotica codificate da Isaac Asimov:
- Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del suo mancato intervento, un essere umano riceva danno.
- Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non vadano in contrasto alla Prima Legge.
- Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché la salvaguardia di essa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.
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